venerdì 21 luglio 2017

Recensione: La vita sessuale dei nostri antenati, di Bianca Pitzorno

Salve amici! Torno a recuperare le recensioni con questo libro interessantissimo, finito all'inizio di Luglio.

LA VITA SESSUALE DEI NOSTRI ANTENATI
Bianca Pitzorno
Mondadori, 468 pagine

Siamo in tanti, noi Bertrand Ferrell, quattro generazioni divise in fazioni ondivaghe, liti, rancori, tabù, alleanze e tranelli: una famiglia complicata…

Romanzo molto interessante e particolare che, attraverso la vita di Ada, racconta la storia di tutti i Ferrell, una nobile famiglia di un paesino italiano. Tra tradimenti, matrimoni combinati, mortalità infantile ma soprattutto l'orgoglio di essere nobili e la paura dei pettegolezzi dei compaesani si dipana una storia lunga quattrocento anni di diverse generazioni. Ada è l'alternativa, quella che appena maggiorenne scappa all'università, proibita fino ad allora dalla nonna, quella che non porta gioielli e professa l'amore libero. Ormai quarantenne ha una crisi esistenziale e rimette in discussione tutta la sua vita. Si ritrova per caso anche a leggere il diario della rigida nonna, di quando era una ragazzina che ha sposato un uomo con figli molto più grande di lei. In questo romanzo si esplorano i rapporti famigliari, anche alla lontana, e si fa un tuffo nella mentalità del passato, nella guerra, in tutte quelle cose che non si potevano accettare per paura di uno scandalo, come l'omosessualità e le gravidanze indesiderate (a causa dell'ignoranza in cui si lasciavano le giovani donne un tempo). Si parla di dolore per la perdita di un figlio, per la scelta sbagliata del proprio marito, per i tradimenti, le botte, per dei genitori che farebbero sposare la propria figlia con l'uomo che l'ha violentata. Si parla di perdita di innocenza, dell'inconsapevolezza della propria identità, di figli illegittimi, di evidenze celate. E in mezzo a tutto questo viene dato ampio spazio alla storia e ai miti greci, di cui Ada è un'esperta ed una professoressa universitaria.

Molto spesso l'autrice ricollega personaggi antichi con persone comuni e, attraverso questo espediente ed un viaggio in Grecia di Ada e la sua migliore amica, racconta la storia di tanti eroi, amanti e dei dell'antichità. Ho trovato quest'ultimo punto molto interessante, che, insieme alle molte citazioni a libri classici italiani, arricchisce la storia familiare e la rende immortale. Un altro punto importantissimo del romanzo è la femminilità, ciò che hanno dovuto subire le donne nella storia e come sono cambiati i nostri diritti e le nostre possibilità. Ogni pagina, ogni personaggio grida giustizia per la condizione femminile, ma lo fa con una delicatezza e senza paternalismo, attraverso il racconto di vite quotidiane dalle quali attingere insegnamenti ma soprattutto cultura, una storia che spesso si tende a dimenticare ma che ancora, purtroppo, ci portiamo dietro.

Le mogli stavano in casa. Non avevano molto da fare perché a tutte le faccende domestiche provvedeva uno stuolo di serve che si occupava anche dei bambini. Le dame ricamavano, recitavano il rosario. Non leggevano romanzi. Raramente erano del tutto analfabete, ma la loro abilità non andava oltre le formule mille volte ripetute del messale. Uscivano solo per andare in chiesa, accompagnate dalla domestica più anziana. Scambiavano visite, sempre accompagnate, con la famiglia d’origine. Se questa abitava lontano, ci andavano in carrozza. Raramente passeggiavano all’aria aperta. Avevano sempre il ventre gonfio per una gravidanza appena iniziata o vicina al termine. Partorivano in casa. Per dare il seno al neonato c’era a disposizione una balia proveniente dalle campagne della famiglia, allattare non era un compito riservato alle nobildonne. E ogni notte venivano penetrate senza troppi preliminari dal marito, che non le aveva mai viste nude.
«Chissà se provavano piacere?» si chiedeva la diciottenne Lauretta.
«Chissà?» le faceva eco la sedicenne Ada.
Un giorno si era fatta coraggio e in tono di sfida aveva ripetuto la domanda alla nonna.
«Il piacere del dovere» era stata la secca risposta. E poi: «Mi vergogno di te. Sei proprio una ragazza viziosa se pensi a certe cose».

Il mio rating: 4/5

martedì 18 luglio 2017

Recensione: La collina delle farfalle, di Barbara Kingsolver

Salve amici! Oggi condivido con voi una recensione che avevo pubblicato a Maggio su goodreads, subito dopo aver letto il libro. Si tratta di un romanzo che mi ha colpito molto e che apre gli occhi su tanti problemi del nostro pianeta.

LA COLLINA DELLE FARFALLE
(Flight Behavior)
Barbara Kingsolver
Neri Pozza, 448 pagine

"La collina delle farfalle" è un romanzo di Barbara Kingsolver del 2012. Non avevo idea di cosa aspettarmi dalla sua lettura, non ricordando la trama quando ho iniziato a leggerlo ma avendolo scelto per una challenge. Il primo capitolo è stato ambiguo, veniamo letteralmente catapultati nella vita della protagonista Dellarobia in un momento critico che la porterà a scoprire sulla montagna dietro casa sua, di proprietà dei suoceri, una colonia di farfalle monarca. Da qui avrà inizio il cambiamento della sua vita e della sua montagna. Il paesino di contadini e persone semplici, molto religiose, nel quale vive sarà scombussolato dall'arrivo di una gran quantità di turisti che andranno a vedere le farfalle, ma la vita di Dellarobia sarà stravolta principalmente da un gruppo di studiosi, che stazioneranno nel suo giardino e faranno il laboratorio nel suo fienile, offrendole anche un lavoro. La cosa interessante del libro è che partendo da una semplice storia di famiglia, di crescita e di scelte sbagliate in un piccolo paesino degli Stati Uniti si arriva a temi importanti e fondamentali per il nostro tempo come il surriscaldamento globale e i cambiamenti climatici. Si perché le farfalle si ritrovano sulla montagna di Dellarobia per uno sbaglio causato probabilmente dal cambiamento climatico.

L'autrice riesce a parlare di questi temi importanti e della storia della farfalle monarca senza appesantire il racconto ma anzi arricchendolo, presentando queste tematiche in un contesto di facile comprensione per tutti perché ogni volta che vengono spiegate sono rivolte a persone semplici e non scienziati con grandi conoscenze di base. Un'altra cosa molto interessante è il voler presentare una situazione di stallo nell'opinione pubblica globale, tra chi non crede agli scienziati, che non sanno parlare al grande pubblico che segue quindi solo le inesattezze dei giornalisti, e chi invece non ha tempo di pensare ai grandi problemi del nostro mondo perché troppo impegnato con i suoi di problemi, come un raccolto andato a male per via della pioggia incessante e anomala, cosa che si ricollega però al problema iniziale ma che viene completamente travisata o ignorata dalla gente comune. È perciò un romanzo con tanti temi diversi che si sposano alla perfezione. L'autrice, con uno stile coinvolgente e pulito, fa appassionare a tutti i problemi che presenta, che siano familiari, economici o globali attraverso un buon dosaggio di attenzione sull'uno e sull'altro e facendo riflettere molto, sia sul nostro comportamento rispetto al pianeta, sia sulla nostra breve vita e il significato che vogliamo dargli.

Semplice, istruttivo, delicato, dirompente come una pioggia torrenziale, affascinante come uno sciame di farfalle monarca.

Il mio rating: 4.5/5

sabato 15 luglio 2017

Monthly Recap #24&25: Maggio e Giugno

Salve a tutti e ben ritrovati sul mio blog! Sono sparita per un po, lo so, ma ormai dovreste essere abituati: se ho un periodo un po così e mi distacco per qualche settimana dal blog non me ne faccio una colpa perché voglio che questo angolino sia solo un piacere per me! Quindi ora eccomi qui con tanta voglia di condividere ciò che ho combinato negli ultimi due mesi.

LIBRI


Iniziamo da La collina delle farfalle di Barbara Kingsolver, un romanzo molto interessante ed istruttivo che, sotto una storia di rinascita femminile in un piccolo paesino americano, mette in luce il problema dei cambiamenti climatici e del surriscaldamento globale. Letto per la The hunting word challenge (review qui). Mi sono poi approcciata ad un romanzo famosissimo, anche per il film che ne hanno tratto e che non ho ancora visto: The help di Kathryn Stockett. Uno spaccato sulla vita delle domestiche nere negli anni Cinquanta americani e sulla lotta per far sentire la propria voce di alcune di esse insieme ad una giovane e aspirante giornalista bianca. Mi sono poi buttata su un romanzo fresco e leggero, ambientato in due luoghi che ho scoperto adorare: Portobello Road e Portofino. Il libro in questione è Natale a Londra con amore di Karen Swann, ma non lasciatevi ingannare dal titolo infelice perché è un romanzo molto carino ed anche molto profondo, soprattutto ribalta alcuni dei cliché dei romanzi rosa. Racconta la vita di una giovane londinese esuberante e casinara che per lavoro dovrà trascorrere molto tempo nella bella Portofino, dove però ha già passato del tempo da ragazza per una vacanza studio. Gli intrecci sono ben curati e qualche colpo di scena lascia veramente spiazzati! Ho poi letto il secondo libro della saga della Rowling, Harry Potter e la camera dei segreti, anche questo per la reading challenge (review qui) che mi ha pienamente soddisfatta. Infine ho avuto il mio primo approccio con Dostoevskij leggendo il suo racconto Le notti bianche: sicuramente mi aspettavo di più, in pochissime pagine ho solo intravisto l'anima dello scrittore e voglio leggere sicuramente altro di suo.

FILM



In questi due mesi ho recuperato diversi film. Smetto quando voglio, visto con il mio ragazzo, un film italiano che diverte e fa riflettere. Ballroom - Gara di ballo, del mio amato Baz Luhrmann, un dance movie adrenalinico e vecchio stampo. L'amore non va in vacanza è una rivisione, l'ho trovato in tv e non potevo non vederlo, è troppo dolce e divertente. Perfetti sconosciuti è invece un film geniale, che mette in luce i tanti e diversi problemi che possono insorgere nelle coppie, soprattutto se stanno insieme da tanto tempo, e le relazioni di amicizia tra di loro. Magic Mike XXL, bello Channing Tatum ma tutto qui. Ho recuperato anche Jurassic World, dal quale mi aspettavo molto meno e invece mi è piaciuto molto, e Admission - Matricole dentro o fuori, un film che non vuole essere un capolavoro ma intrattiene e fa riflettere. Al cinema ho visto solo Pirati dei Caraibi - La vendetta di Salazar, ma non mi ha conquistato troppo, ho trovato Jack fuori forma e anche i due giovani protagonisti niente in confronto a Will&Elizabeth.

TELEFILM


Di serie non ne ho viste tante. Ho concluso la visione di Downton Abbey con la sesta stagione: nel complesso è una serie davvero molto bella, accurata, un ottimo intrattenimento e un buon insegnamento su un periodo storico che non avevo mai approfondito, va infatti dal 1912 al 1925, prendendo la prima guerra mondiale e tutti quei cambiamenti nella società inglese che la portano a cambiare e modernizzarsi. Ho visto poi la prima stagione di Poldark: ambientata nel Settecento, si occupa della crisi nelle miniere della Cornovaglia attraverso il personaggio di Ross Poldark (Aidan Turner *-*) e di quelli che gli ruotano intorno.