sabato 18 marzo 2017

Recensione: Di notte sotto il ponte di pietra, di Leo Perutz

Salve amici lettori, anche oggi una recensione per la The hunting word challenge, si vede che si avvicina la scadenza della prima tappa eh!! Oggi vi parlo di un libro bellissimo, non giudicabile secondo i normali standard, un classico praghese: spero di avergli reso giustizia con le mie parole.

DI NOTTE SOTTO IL PONTE DI PIETRA
(Nachts unter der steinernen Brücke. Ein Roman aus dem alten Prag)
Leo Perutz
E/O, 240 pagine

"Là, sotto il ponte di pietra, c'era il rosaio che aveva una rosa rossa, accanto alla quale spuntava dalla terra un rosmarino, e si tenevano abbracciati l'un l'altro così strettamente che le foglie della rosa toccavano il bianco fiore del rosmarino."

"Di notte sotto il ponte di pietra" è un libro di Leo Perutz, uno scrittore di nazionalità ceca, scritto nel 1953. La cosa che più mi ha spinto a leggerlo è stata la sua ambientazione: Praga alla fine del sedicesimo secolo. Non avevo mai letto un romanzo ambientato in questa città, che non ho neanche mai visitato e che Perutz descrive con accuratezza e sentimento. Il libro si divide in quattordici racconti connessi tra di loro per ambientazione e personaggi: ogni racconto si concentra su di un personaggio o un gruppo di personaggi ma tutte le storie sono poi ricollegate tra di loro. L'autore con i racconti va avanti e indietro nel tempo per farci conoscere i protagonisti in diverse fasi della loro vita: abbiamo da una parte l'imperatore Rodolfo II e i molti servitori della sua corte e dall'altra gli ebrei del ghetto, in particolare Mordechai Meisl, famoso per le sue ricchezze, e il sommo rabbino Rabbi Löw. Tra incantesimi e preghiere, imbroglioni e capricci reali, l'autore ci porta indietro nel tempo tra le stradine di un antico ghetto praghese, ci fa assaporare i cibi tipici, sentire il profumo dei fiori e l'abbaiare del cani. 
L'intreccio creato da Perutz è interessante e coinvolgente, i personaggi sono indimenticabili: ognuno porta avanti i suoi ideali e tra voglie e ripicche, apparizioni e sortilegi le loro vite si intrecciano a volte senza neanche volerlo. Alcuni racconti mi sono piaciuti più di altri, tra cui il racconto omonimo alla raccolta, con la rosa e il rosmarino sulla sponda del fiume, e l'ultimo prima dell'epilogo, con una sorta di spiegazione come in un romanzo giallo. Interessante ho trovato l'introduzione di Keplero, che lavora per l'imperatore come astrologo. Lo stile di Perutz è semplice e poetico, ci sono passi che ho riletto più volte per quanto erano belli! Consigliatissimo quindi se volete leggere un libro diverso dal solito, storico ma anche fantastico, raccolta di racconti ma anche romanzo, antico e suggestivo ma attualissimo, perché in fondo gli uomini non cambiano mai.

"Poi addormentati, Mordechai Meisl! Dormi e dimentica la tua pena, dormi e dimentica il tuo dolore! Spegniti pure, luce ormai consumata."

Il mio rating: 4.5/5

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